lunedì 29 ottobre 2012

Per lo scritto di italiano

per la preparazione del compito in classe di italiano scritto leggi attentamente nel CAP. III dall'incipit fino a "il bel costrutto della sua spedizione"

venerdì 26 ottobre 2012

Il matrimonio è andato a monte

Prosegui la lettura del secondo capitolo fino alla sua conclusione. poi rispondi alle domande.


1.        Chi rivela involontariamente a Renzo l’esistenza di un mistero?
2.        Come avviene questa rivelazione ?
3.        In che modo Renzo mette alle strette il prete?
4.        Come si conclude il secondo dialogo fra Renzo e il curato?
5.        Quali pensieri si affollano nell’animo di Renzo sulla via del ritorno ?
6.     A proposito di quanto è finora capitato  a Renzo il narratore interviene con un commento che esprime il suo giudizio morale: i provocatori, i soverchiatori….animi degli offesi. Prova a spiegare che cosa intende Manzoni.
7.        Quale immagine gli sopraggiunge a dissipare i suoi propositi violenti ?
8.        Perche’ Renzo sospetta per un istante anche di Lucia?
9.     E’ giunto il momento di conoscere Lucia. Raccogli in un testo di presentazione un suo profilo utilizzando sia    ritratto che indizi del narratore
10.     Qual è la reazione di Lucia dopo che Renzo le racconta l’accaduto ?
11.     Manzoni chiude il capito utilizzando la tecnica della suspence: spiega perche’.

per lunedì 29

PER LUNEDI PORTA LATINO E POESIA.
MARTEDI' PROMESSI SPOSI (con la nuova comprensione del testo)

per poesia leggi i materiali che hai scaricato dal blog sul testo poetico e sul libro di poesia a pag 3 "Musicalita' e ritmo"  e a pag. 17 "Accento ritmico e pause" e a pag. 20 " Funzione della rima" e preparane degli schemi studiabili sul tuo quaderno.

Ecco il compito di latino:
1.  Inserisci concordandoli  i pronomi/aggettivi indefiniti elencati in calce, poi traduci 
1.      …………. manu scribis ?  Scribo (scrivo) manu dextra.
2.      Iulio duo servi sunt: …................. probus est, ……. improbus.
3.      ……………… horum fluminum in Africa fluit ? Danuviusne an  Rhenus? …………. in Europa fluunt. …………..flumen in Africa fluit.
4.      Ad …………… bracchium Quinti medicus cultrum apponit? Bracchium dextrum.
5.      Aemilia ex duobus filiis …………. valēre, …………… aegrotāre videt.
6.      ………..bracchium togǡ operῑtur ? Viro togato brachium dextra nudum est, sinistrum togǡ operῑtur.
7.      Aemila et Lydia duae feminae sunt: ……….ex iis vult arma gerĕre.

Alter, a, um; uterque, utraque, utrumque; neuter, neutra, neutrum; uter, utra, utrum?

2.  Sostituisci il participio con una proposizione secondaria (relativa, causale, temporale con DUM/CUM) o viceversa.
1.      Syra, in cubiculum intrans, a Iuliā, quae in speculo aspicit, non vidētur. 
2.      Iulius, qui a villa discēdit, liberis osculum dat. 
3.      Quintus, qui aegrōtat, medicum, qui apud lectum stat, videt. 
4.      Quintus bracchium, quod dolet, movēre non audet. 
5.      Corpus valens membra valentia habet. 
6.      Quis est dominus ovium, quae balant? 
7.      Quintus Marcum in arborem ascendentem videt. 
8.      Ancilla, quae ridet, Syra est; servus, qui fugit, Medus est. 
9.      Marcus, patrem timens, in cubiculum confugit.

sul libro arancio : pag. 108 pensum A - B 
sul libro blu : pag. 196  esercizio 8
memorizza tutti i vocabula nova.

mercoledì 24 ottobre 2012

Io e te


Esce domani  nelle sale italiane il film tratto dal romanzo di Nicolo' Ammaniti.

Qui il trailer del film, presentato (fuori concorso) al festival del cinema di Cannes 2012

http://www.youtube.com/watch?v=vgBnMLhcpUE

e  una recentissima e rara intervista al regista Bernardo Bertolucci, uno dei piu' grandi registi italiani viventi, che legge in conclusione una poesia di suo padre Attilio, grande poeta.

http://www.youtube.com/watch?v=TMqIxLHkSvc&feature=showob


lunedì 22 ottobre 2012

Il testo poetico


Per noi moderni la poesia è fondamentalmente qualcosa da leggere, uno strano testo in cui si va a capo prima d’arrivare in margine alla pagina. Nel nostro rapporto con la poesia quindi ciò che più conta sono gli occhi e la lettura è in genere solitaria.
Per gli antichi invece poesia era prima di tutto esibizione, performance, canto del poeta accompagnato dalla musica, di fronte ad un pubblico in ascolto. Questa modalità di fruizione della poesia richiedeva la presenza nello stesso luogo del poeta-cantore e degli ascoltatori.
Ciò che più contava era la voce e l’ascolto e l’esperienza era collettiva

Ricordare le origini musicali della poesia ci consente di cogliere del testo poetico un altro aspetto essenziale, che lo distingue dal testo in prosa:

                            la poesia è musica fatta con parole ( E. Montale)

il testo poetico possiede una sua specifica musicalità, perché “qualcosa” di esso  SUONA nella mente e nella gola, cosa che normalmente non avviene con il testo in prosa.

Le nostre primitive esperienze della  musicalità di un testo sono le ninne-nanne, le filastrocche e le conte



Ninna nanna ninna oh
Questo bimbo a chi lo do
Lo darò alla Befana
Che lo tenga una settimana
Lo darò all’uomo Nero
Che lo tenga un mese intero
Lo darò all’uomo Bianco
Che lo tenga un anno santo


C’era una volta un Re
Seduto sul sofà
Che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia!”
La storia incominciò:
c’era una volta un re
seduto sul sofa
che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia!”
La storia incominciò
……………………….



Ambarabà ciccì coccò                                     
Tre civette sul comò
Che facevano l’amore
Con la figlia del dottore
Il dottore si ammalò
Ambarabà ciccì coccò


La Distruzione di Troia 

Dividimus muros et moenia pandimus urbis
Accingunt omnes operi pedibusque rotarum       
subiciunt lapsus et stuppea vincula collo                  
intendunt. Scandit fatalis machina muros               
feta armis. Pueri circum innuptaeque puellae         
sacra canunt funemque manu contingere gaudent.  
Illa subit mediaeque minans inlabitur urbi.           
O patria, o divum domus Ilium et incluta bello     
moenia Dardanidum! Quater ipso in limine portae 
Substit atque utero sonitum quater arma dedere.       
Instamus tamen immemores caecique furore
et monstrum infelix sacrata sistimus arce

Virgilio, Eneide, canto II, vv. 234 - 245

Apriamo i muri e spalanchiamo la cinta muraria
Tutti aiutano a collocare sotto il cavallo delle ruote scorrevoli,a legare al suo collo lunghe funi. La macchina fatale ha già passato le mura colma di armi. Intorno fanciulli e fanciulle cantano inni,felici di toccare le funi con le mani.
La macchina avanza , scivola minacciosa in mezzo alla città. 
O patria, o Ilio, casa degli dei e voi mura dardanie
che tanta guerra ha reso famose! Quattro volte si fermò  al limitare della porta e altrettante le armi nel suo ventre tuonarono sinistre!
Noi non pensiamo a nulla e andiamo avanti, ciechi nella nostra follia, finché non sistemiamo il mostro maledetto dentro la santa rocca                       


Tutto il tartareo trono è tuoni & trombe,
toccheggiano & tocsinano le tombe:
tintinnano, tra i tonfi, le teorie,
tremano le tremende tricromie:
tiroidite ti tiene con trombosi,
tricosi & tifo con tubercolosi:
ti trottano le tenie,& i tic, & i trac,
traumi & tumori, è il tempo del tuo tac:

(Edoardo Sanguineti  Alfabeto apocalittico)

Edoardo Sanguineti in occasione di una esposizione nel 1982 di un grande quadro del pittore Enrico Baj, intitolato Apocalisse scrisse 21 poesie, una per ogni lettera dell’alfabeto, in cui ogni parola inizia con la lettera in questione; le poesie, stampate su volantini varimente colorati furono distribuite ai visitatori e lette pubblicamente dall’autore. Questa riportatata è quella relativa alla lettera T
L’Apocalisse è l’ultimo libro del Nuovo Testamento in cui San Giovanni predice gli eventi della fine del mondo. In senso lato la parola “apocalisse” quindi significa sconvolgimento, catastrofe finale



Ciò che distingue il testo poetico dal testo in prosa è che in esso le caratteristiche foniche, normalmente ininfluenti, contribuiscono alla formazione del significato.

Per rendersi conto di persona della realtà del fenomeno, basta leggere una delle poesie di Fosco Maraini, teorico della poesia metasemantica (cioè che trascende il significato)
Egli sostiene che per indicare cose nuove la lingua si è sempre servita di suoni che già venivano impiegati per significati simili: es. cannocchiale ( = canna + occhiale)
Nella poesia metasemantica avviene proprio il contrario.
Il poeta propone dei SUONI e attende che il lettore dia ad essi dei significati emotivi che dipendono dalla sua esperienza

Ci son dei giorni smergi e lombidiosi
Col cielo dagro e un fònzero gronguto
Ci son meriggi gnàlidi e budriosi
Che plògidan sul mondo infragelluto,

ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
un giorno tutto gnacchi e timparlini,
le nuvole buzzìllano, i bernecchi
luderchiano coi fèrnagi tra i pini;

è un giorno per le vànvere, un festicchio
un giorno carmidioso e prodigiero,
è il giorno a cantileni, ad urlapicchio
in cui m’hai detto”t’amo per davvero”

Fosco Maraini  Gnosi delle fànfole  1993


La singolare musicalità di un testo poetico è generalmente prodotta da un insieme di elementi in esso presenti, che vengono chiamati  aspetti fonico-timbrici

Il TIMBRO delle parole
Il RITMO dei suoi versi
Gli EFFETTI FONICI SPECIALI  o FIGURE RETORICHE DI SUONO


Faccia a faccia con Renzo



Leggi nel secondo capitolo dall'incipit fino al capoverso che si conclude con "dandogli un'occhiata piu' espressiva che riverente" . Poi rispondi alle domande di comprensione

1.        Il narratore apre il nuovo capitolo con un tono velatamente umoristico: sapresti spiegare questa affermazione?
2.        Quali soluzioni ipotizza il curato per uscire dagli impicci?
3.        Secondo te la tattica scelta da Don Abbondio rientra nella logica del suo carattere?
4.    E ’ giunto il momento dell’incontro con Renzo: raccogli in un breve testo il suo profilo utilizzando le  informazioni esplicite fornite dal narratore.
5.        Evidenzia sul testo le parole di Don Abbondio indispongono maggiormente Renzo e la reazione del ragazzo
6.        Cosa sono gli impedimenti dirimenti a cui s’appiglia Don Abbondio ?
7.        Quale accordo trovano il curato e il ragazzo alla fine ?
8.        Renzo è convinto delle spiegazioni ricevute dal prete?

mercoledì 17 ottobre 2012

Don Abbondio spaventato torna a casa


Leggi il testo manzoniano dal capoverso “ pensino ora i miei venticinque lettori” fino alla conclusione del capitolo.
1.        Chi sono i venticinque lettori a cui si rivolge- intervenendo in prima persona- il narratore ?
2.        Un critico letterario, Giovanni Getto,  ha definito Don Abbondio “eroe del quieto vivere” : spiega in che cosa consiste il suo sistema di vita.
3.        Quale tumulto di pensieri ronza nella testa del curato dopo l’incontro con i bravi ?
4.        Ad un certo punto nel testo viene anticipato il personaggio di Renzo: sottolinea sul testo e poi spiega la metafora che lo descrive.
5.        Sottolinea sul testo il passaggio in cui il narratore spiega di che tipo sono stati i rapporti tra Don Abbondio e Don Rodrigo, poi spiega con parole tue.
6.        Spiega perché Perpetua è una serva-padrona: quali sono le caratteristiche principali di questo personaggio ?
7.        In quali parole (a proposito di Perpetua) è possibile cogliere l’ironia del narratore ?
8.        Da quali particolari Perpetua scopre che al suo padrone è successo qualcosa di straordinario?
9.        Cosa consiglia di fare Perpetua, una volta conosciuto l’accaduto ?
10.     Quali obiezioni contrappone  Don Abbondio ?
11.     La scena dialogata si conclude con un finale teatrale : spiega perche’

sabato 13 ottobre 2012

Esercitazione di ripasso (cap, XIII)


trasforma le date in date romane e viceversa
 a.d.VII Id. Aug - pr. Kal. Oct. - Id. Ian.- a.d. IX Kal. Nov. - Non.Iun. - postr. Non. Aug.
1 gennaio - 19 settembre - 13 febbraio - 14 maggio - 10 aprile - 31 dicembre

traduci in latino
di giorno ................... di mattina ................ nel mese di gennaio ................................ durante il mese di gennaio .............................................. il quinto giorno .................... di notte ................... la sera ...........
durante questo giorno ..................... nei tempi antichi ................................ prima di notte ....................
dopo mezzogiorno ..................................... prima della pioggia ................. in primavera ......................

V^ DECLINAZIONE

FACIES (f)

DIES (m)

GLACIES  f

RES (m) =cosa







rei


































Grado dell'aggettivo
Aggettivo
Comparativo e sua traduzione
Superlativo e sua traduzione
Frigidus, a, um


Probus, a, um


Levis, e


Fortis, e


Gravis,e


Calidus, a, um



coniuga in tutti i modi che conosci il verbo COPRIRE - INCOMINCIARE - ILLUMINARE -  VOLERE

rispondi alle domande
1) Qui est December ? 2) Quot menses habet annus ? 3) Quibus mensibus sunt nomina a deis ? 4) Ianuarius est tam longus quam December ? 5) Qui est dies? 6) Quae nomina habent prima et postrema pars diei? 7) Quando  luna dicitur esse dimidia ?  8) Quae sunt Kalendae ? 9) Quae sunt tempora anni ? 10) Quid cadit de caelo hieme? 11) Quid facit nix hieme ? 12) Cur Quintus dicit horas esse longas?  13) Ubi sol lucet, cum hic nox est ? 14) Cur antiquis temporibus mensi Augusto nomen erat Sextilis ?

sabato 6 ottobre 2012

Don Abbondio: un eroe del quieto vivere

Leggi nel primo capitolo dal capoverso " Il nostro Don Abbondio " fino a " non accadono mai brutti incontri", poi rispondi alle domande
                  1.        Sottolinea sul testo e poi spiega la similitudine della quale il narratore manzoniano si serve per presentare il   
personaggio del curato. Per quali ragioni Don Abbondio si è fatto prete ?

2.        Quale potrebbe essere il motto che esprime la sua filosofia di vita?
3.        Attraverso quale atteggiamento egli si procura quiete?
4.        Quando sorgono controversie sta ………………………………………………………………
Con i potenti, anche se prepotenti, è …………………………………………………………..
Con coloro che sa essere inoffensivi è ………………………………………………………..
5.        Il suo comportamento è sempre mite e conciliante ?
6.        Come giudica i confratelli che non si comportano come lui?
7.        Manzoni utilizza spesso nel romanzo espressioni del linguaggio parlato, modi di dire, proverbi, una lingua di registro basso, colloquiale : trascrivine tre quattro che ti sembrano di questo tipo.